Il 30 agosto scorso è venuto a mancare una delle personalità più influenti nella storia dell’aviazione civile, Joe Sutter “il padre del 747”, come è stato definito dallo Smithsonian Air and Space Magazine e universalmente riconosciuto. Nato il 21 Marzo 1921 a Seattle, di origini slovene da parte del padre, si laurea nel 1943 in ingegneria aeronautica a Washington e dopo aver servito nell’U.S. Navy in periodo bellico, entra finalmente nell’ufficio tecnico Boeing dopo la guerra.
Il primo progetto importante a cui partecipò fu lo sviluppo del 737, ma nel 1965 fu trasferito nel team di ingegneri al lavoro sul progetto del “model 747”, una sfida senza precedenti, una macchina dalle enormi dimensioni e requisiti ambiziosi.
Sutter si trovò a mettere assieme le esigenze commerciali di capienza di passeggeri, velocità e confort di volo richieste dal grande finanziatore del progetto Juan Trippe, allora presidente della Pan Am, con quelle di realizzare un velivolo che potesse essere comunque gestito dalle infrastrutture aeroportuali dell’epoca. Una macchina tanto grande non poteva non avere anche una vocazione cargo: ispirati dall’allora recente C-5 Galaxy gli ingegneri di Sutter pensarono ad un muso mobile che fungesse da portellone di carico merci, in questo modo però la cabina doveva essere spostata più in alto e nello spazio altrimenti vuoto dietro ad essa fu ideata una seconda area passeggeri, sopra al ponte principale. Era nata la famosa “gobba” del 747.
L’immensa ala era di disegno completamente inedito, così come i nuovi motori Pratt&Whitney JT9D (primi turbofan a grande rapporto di bypass) furono preferiti ai General Electric che equipaggiavano il Galaxy, infine per soddisfare i requisiti di sicurezza il nuovo aereo fu dotato di un quadruplice sistema idraulico.
A fine settembre 1968 il primo Boeing 747, letteralmente costruito circondato dal cantiere del nuovo stabilimento Boeing di Seattle, veniva presentato al mondo. Joe Sutter fu poi a capo anche dei progetti successivi riguardanti il 747, in particolare il 747SP. Una curiosità: in fase di collaudo il prototipo del 747 mostrò di soffrire di una piccola oscillazione delle estremità alari a causa di vortici che si formavano nelle loro prossimità, il problema rischiava di causare una dispendiosa riprogettazione dell’ala, ma Sutter risolse l’inconveniente introducendo una piccola torsione nella forma dell’ala nel punto di generazione del vortice, soluzione conosciuta in letteratura come “torsione di Sutter”.
In occasione del suo 90° compleanno la Boeing rinominò “Joe Sutter building” l’edificio principale di progettazione della divisione commerciale. Nel 2006 è stata pubblicata la sua biografia “747: Creating the world’s first jumbo jet and other adventures from a life in aviation”.
Testo : Alberto Morelli
Foto 747 Virgin - Pullmantour Air : David Bracci
Foto 747 Saudia Cargo : Alberto Morelli
Scrivi commento
Gabriele Fontana (sabato, 22 ottobre 2016 13:29)
Bellissimo articolo, davvero interessantissimo
francesco.dellacasa@eccsrl.com (martedì, 12 febbraio 2019 17:24)
Bell' articolo in ricordo di Sutter. All' epoca dei primi collaudi in volo del B747 ricordo di aver letto su INTERAVIA un articolo nel quale, tra l'altro, si diceva che al rilevamento di un maggior consumo di carburante rispetto ai calcoli ci si era resi conto che la ragione risiedeva in una ovalizzazione dell' involucro esterno del motore che alterava il flusso del fan. Il rimedio è stato di sospendere il motore a due anelli anzichè uno solo, anelli ottenuti suddividendo in due il tirante cui era appeso il motore.
A distanza di tanto tempo mi domando: ho sognato o ricordo il vero?